Non vi meravigli il titolo drammatico, ma la sfida vede contrapposta da una parte la Società civile con 92 Associazioni, Gruppi, Movimenti e sull’altro fronte gli interessi delle Multinazionali del settore farmaceutico che difendono a spada tratta la proprietà intellettuale sui brevetti, aziende sostenute dai Paesi industrializzati, come si è verificato nell’assemblea dell’OMC (o WTO), Organizzazione mondiale per il Commercio.

Il 7 aprile, giornata di mobilitazione nazionale per rilanciare l’adesione alla petizione ICE, vedrà in prima fila anche più di 30 persone dello spettacolo a sostegno di una battaglia di civiltà, per la tutela della Vita.

Quali sono gli obiettivi della Petizione ICE?

Novantadue organizzazioni di varia provenienza fanno parte del Comitato Italiano per l’Iniziativa dei Cittadini Europei “Per il diritto alla cura, nessun profitto sulla pandemia”, da raccogliere un milione di firme in Europa entro gennaio del 2022, con una quota standard per almeno 7 Paesi europei. Per il momento in Italia sono state raccolte 37.785 (soglia minima 53.580), in Ue 128.387.

Gli obiettivi della petizione sono:

  • garantire che i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, non ostacolino l’accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro la Covid-19;
  • garantire che la legislazione dell’UE in materia di esclusività dei dati e di mercato non limiti l’efficacia immediata delle licenze obbligatorie rilasciate dagli Stati membri;
  • introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’UE per quanto riguarda la condivisione di conoscenze in materia di tecnologie sanitarie, di proprietà intellettuale e/o di dati relativi il Covid-19 in un pool tecnologico o di brevetti;
  • introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’UE per quanto riguarda la trasparenza dei finanziamenti pubblici e dei costi di produzione e clausole di trasparenza e di accessibilità insieme a licenze non esclusive.

Come si è espressa l’11 marzo l’Organizzazione mondiale per il Commercio, istituzione baluardo della liberalizzazione commerciale, pronta a tutelare gli Stati industrializzati e le Multinazionali?

Certamente si poteva già prevedere la votazione in sede OMC, ma speravamo che la gravità della situazione pandemica stimolasse l’etica delle potenze mondiali.

Purtroppo non poteva accadere diversamente, da una parte gli Stati forti, arroccati nella difesa dei propri interessi e delle Multinazionali, dall’altra gli Stati meno industrializzati che chiedevano di difendere la vita e intendevano garantirsi l’accesso ai vaccini.

All’OMC (WTO) è prevalso, contro ogni buon senso e qualsiasi etica, il no di un gruppo di paesi – i più industrializzati – Usa, Ue, Gran Bretagna, Svizzera, Giappone, Australia, Canada, Norvegia, ma anche Brasile che hanno bloccato la sospensione della proprietà intellettuale dei brevetti richiesta da India e Sudafrica per poter produrre dappertutto e nel numero di dosi necessarie i vaccini, richiesta inoltrata ufficialmente il 2 ottobre 2020 e sostenuta da un centinaio di altri Stati.

Anche il PARLAMENTO EUROPEO, dove si è discusso un emendamento al rapporto sul Semestre europeo, in concreto una richiesta di superare gli ostacoli posti dai brevetti e dai diritti di proprietà intellettuale, si è pronunciato con un voto tiepido, a favore 291 voti ma 195 contrari e 204 astenuti, dimenticando tutte le promesse di tutelare i Paesi più fragili.

«Anche dopo un anno di pandemia e 2,5 milioni di morti, vediamo ancora alcuni Governi negare che togliere i monopoli sui medicinali per il Covid-19 aiuterebbe ad aumentare l’accesso delle popolazione alle cure necessarie, ai vaccini e ai test», afferma Christos Christou, presidente di Msf International.

Ci si è veramente mobilitati negli anni ’90 solo quando il contagio dovuto all’AIDS in Africa aveva raggiunto punte altissime, era stato il terrore della diffusione nei paesi ricchi a smuovere le acque, per una questione di sicurezza. Questo si chiama egoismo.

Quali azioni concrete? Quali adesioni importanti?

Ed ecco la nostra risposta. Il Comitato StopTTIP di Udine appoggia la campagna per la petizione dei cittadini europei ICE, “nessun profitto durante la pandemia”, un’azione prepotente e collettiva che vi chiediamo di condividere firmando e condividendo la petizione

 noprofitonpandemic.eu/it

per chiedere alla Commissione europea di garantire che i brevetti non ostacolino l’accessibilità ai vaccini.

FIRMATE e diffondete
Partecipate il 7 aprile alla mobilitazione on line sulla pagina Facebook
dalle ore 18.00 alle 20.00

https://www.facebook.com/right2cure.it/

Oltre a Vittorio Agnoletto, Silvio Garattini, Gino Strada, don Ciotti e altre belle persone, ve lo chiedono anche una trentina di persone della cultura e dello spettacolo tra cui Moni Ovadia, Paolo Rossi, Ascanio Celestini, Bebo Storti, Renato Sarti, Dario Vergassola, Silvio Garattini, Don Virginio Colmegna, Cochi Ponzoni, Ricky Gianco, Giulia Anania, Stefano Belotti “Cisco”, Claudio BISIO, Brunori SaS, Giulio Cavalli,Comunità Officina, Luigi Ferrajoli, Paolo Hendel, Maurizio Maggiani, Giovanna Marini, Marco Presta e Antonello Dose, David Riondino, Marco Rovelli, Andrea Satta – Tetes de Bois, Guido Silvestri (in arte Lupo Alberto).

stopttipud@gmail.com