A poco più di cinquant’anni dall’ entrata in vigore dello statuto dei lavoratori, una delle carte più avanzate al mondo sia in tema di diritti del lavoro che di libertà e attività sindacale, ci ritroviamo oggi a vivere in una realtà dove i lavoratori sottopagati e sfruttati, con sempre meno diritti e tutele, sono la norma.

Come è stato possibile arrivare allo scenario desolante che ogni giorno si presenta davanti ai nostri occhi? Ogni giorno i giornali e la televisione parlano di morti sul lavoro e di aziende che licenziano. Un caso esemplare è quello della delocalizzazione con licenziamenti annessi della GKN di Firenze, produttore strategico per Stellantis-FCA, la multinazionale di cui fanno parte Fiat Chrysler Automobiles con il francese PSA Group. Il ricorso sindacale ha permesso ai giudici di sentenziare che quei licenziamenti sono illegittimi in quanto l’azienda ha tenuto un comportamento antisindacale e violato l’art.28 dello Statuto dei Lavoratori. L’azienda che ovviamente non si è fermata, è tornata all’attacco facendo partire un’altra procedura e oggi sappiamo che non ce l’ha fatta. La fuga dall’Italia è al momento bloccata e un’altra storia dovrà essere raccontata. Anche il tentativo di far approdare in parlamento una proposta di legge anti delocalizzazioni, critta dai lavoratori stessi con l’aiuto dei giuristi democratici, una legge “scritta con le nostre teste e non sulle nostre teste”, è stato un messaggio importante. Le istituzioni e agli esponenti politici hanno sempre affermato che “non possiamo fare nulla, non abbiamo gli strumenti” ma questa volta lo strumento lo hanno dato i lavoratori e le lavoratrici della Gkn dimostrando che si può fare.

E noi, che cosa possiamo fare? Tre cose: studiare, capire e stare al fianco delle lotte dei lavoratori.

Per questo motivo abbiamo organizzato un ciclo di incontri sui nostri canali social Fb e YouTube con l’obiettivo di sviluppare un ragionamento pubblico, ad alta voce. E’ il primo momento di un percorso che non si esaurirà qui. Il tema è complesso e sfaccettato. Il ruolo che gli spetta in molte vicende è quello del protagonista mentre tutti noi lavoratori siamo comparse che devono avere un ruolo di primo piano. Il titolo che abbiamo voluto dare a questo primo ciclo di incontri richiama quello di un famoso film di Sergio Leone, C’era una volta il West che nelle intenzioni del regista, rappresenta la messa in scena del tramonto dell’era del Far West. È il simbolo dell’arrivo dell’età industriale che prende il posto dell’epoca delle conquiste. La ferrovia unisce le coste statunitensi e fa dissolvere le frontiere; nascono le grandi metropoli, i pistoleri lasciano il posto ai gangster. Nei fotogrammi di questa visione western noi abbiamo voluto trovare molti temi interpretabili con le chiavi di lettura moderne. C’è qualcosa che ancora arde sotto le braci di un passato non troppo lontano.

Attraverso quindi relazioni che seguiranno un percorso storico, partiremo dalla fine della seconda guerra mondiale per arrivare fino ai primi anni duemila. Attraverso l’analisi dei fattori interni ed esterni che hanno determinato l’evolversi dei rapporti di lavoro nelle forme attuali, cercheremo di tratteggiare il quadro complicato delle vicende che hanno plasmato la società italiana.

Per fare questo affronteremo quindi la complessità di un processo che ha avuto un’ascesa, un apice ed una caduta, affiancando all’analisi storica, economica e giuridica, non solo questioni di carattere strettamente politico, ma anche aspetti inerenti alla sfera culturale ed artistica che delle varie fasi ne sono stati il riflesso, talvolta determinante.

Primo incontro 21 gennaio 2022

Fabio Cabrini 1949/1978: il conflitto sociale e le grandi conquiste ottenute dal mondo del lavoro prima della cosiddetta “normalizzazione capitalistica”.

Shauni Adami Arte e conflitto: un mondo nuovo da immaginare.

 

 

Secondo incontro 28 gennaio 2022

Riccardo Pittino Gli anni ’80 e il grande riflusso: ci si prepara alla spoliticizzazione definitiva del mercato.

Roberto Criscitiello La musica della controcultura, musica creativa e l’offensiva del capitale sul fronte culturale.

 

 

Terzo Incontro 04 febbraio 2022

Ivan Volpi: Parole d’ordine: precarietà, deflazione salariale e mercificazione del lavoro: dal pacchetto Treu al Jobs Act passando per il Libro Bianco.

Maurizio Zenezini: tbd.

Quarto incontro 11 febbraio 2022

Matteo Bortolon: La risposta delle istituzioni alla crisi del 2007: potenti dosi di austerità, riduzione dello spazio democratico e attacco finale al mondo del lavoro.

Emilia Accomando: Le multinazionali dettano la linea, i governi chinano la testa e a pagare sono sempre i lavoratori.