Leggo che il ministro dell’Economia, Giorgetti, ha incontrato le agenzie di rating per rassicurarle sulla solidità e sulla credibilità dell’Italia… Perché loro, giustamente, poverine, stanno su Marte, non conoscono la situazione del paese, hanno dubbi, potrebbero spaventarsi, e magari per “rassicurare” gli investitori potrebbero pure minacciare di declassare l’Italia, così da innescare una bella crisi finanziaria che porterebbe dritti dritti all’ennesimo governo tecnico e ai sempreverdi tagli alla maligna spesa pubblica.
Notoriamente i mercati, quest’accolita di verginelle sempre sull’orlo di una crisi di nervi, vedono lo stato e la spesa pubblica come Padre Amorth vedeva il demonio, una Bestia Maligna che attenta alla purezza dello scambio economico, e poi, diciamoci la verità, i soldi dello stato devono servire a pagare gli interessi, e tutto il resto si fotta tranquillamente.
Sarà, ma a me uno stato che deve pietire il giudizio di questi loschi organismi mi pare un’entità che non ha più senso politico, che ha delegato la sua sovranità a poteri non democratici e lontani dai bisogni della popolazione. In Occidente c’è un problema enorme di legittimità democratica, di corrispondenza tra le dichiarazioni delle classi politiche e la realtà delle dinamiche concrete che muovono le società, siamo arrivati alla consunzione del legame che unisce governanti e governati nell’indifferenza generale.