Ultimamente si sono moltiplicati gli allarmi sulla decrescita della popolazione italiana. Dall’ISTAT a vari studiosi il tema è stato portato all’attenzione dell’opinione pubblica, anche Papa Francesco è stato molto attivo su questo fronte, promuovendo conferenze e denunciando in vari discorsi e con varia intensità il calo dei nati e scorgendo in questo un grave rischio, a ragione, per il futuro del paese.
Ma vediamo un attimo i termini del problema, prima di tutto si tratta di una questione che si trascina da anni. L’anno scorso, in piena pandemia, tra un aumento netto dei decessi e un calo di 15.000 unità dei nati che si sono assestati sui 404 mila circa, il tema ha trovato forse più ampia eco rispetto al recente passato. Se andiamo a vedere i dati però, il calo dell’anno scorso si inserisce in una seria ininterrotta di segni meno iniziata nel 2008.
Certo, il calo dei nati se guardiamo ad un periodo più ampio, magari partendo dal secondo dopoguerra in cui le nascite arrivavano al milione per anno, sembra un calo continuo, ma in realtà dopo un primo assestamento negli anni ’80 vediamo un aumento leggero ma costante delle nascite dalla metà degli anni ’90 fino al 2008. Questo fenomeno è dovuto principalmente all’irrompere di una forte immigrazione che si osservava in quegli anni. Una popolazione più giovane e proveniente da altre culture si faceva carico di fermare il declino della popolazione autoctona.
Questo si verificava soprattutto nel tasso di natalità delle donne straniere, nettamente più alto rispetto alle italiane di quasi il doppio. Si sperava, o almeno qualcuno ci sperava, che l’immigrazione e l’aumento delle nascite conseguente avrebbe tappato le falle della demografia italiana. E questo in effetti fu vero fino al 2008, l’anno in cui le nascite totali toccano il picco dagli anni ’80 a 576 mila nuove nascite. Abbiamo quindi registrato un calo tra il 2008 e il 2020 di circa 172 mila nascite, 12 anni in cui mediamente anno su anno si perdevano circa 14.300 nati. Ovviamente essendo una media fatta con una calcolatrice, nella realtà c’erano anni con cali maggiori e anni con cali minori, ma sempre in calo ogni anno rispetto a quello precedente.