La formazione politica tedesca più vicina ai nazisti fu senz’altro il Deutschnationale Volkspartei (DNVP), un partito conservatore guidato da Alfred Hugenberg. Quest’ultimo era un importante imprenditore , proprietario della Hugenberg-Konzern, azienda con interessi nell’editoria, nel cinema e nella stampa.
L’altro partito del campo conservatore era il Deutsche Volkspartei (DVP), già guidato da Gustav Stresemann fino alla sua morte nell’ottobre del ’29, subiva all’inizio degli anni trenta una grossa crisi elettorale che vedeva la sua rappresentanza ridursi a soli due parlamentare nelle ultime elezioni “libere” del ’33.
Queste due formazioni di tendenze monarchiche avevano cercato, fin dalla nascita della Repubblica di Weimar, di contrastare le innovazioni della nuova costituzione. Apertamente ostili alle forze di sinistra e in opposizione alla “coalizione di Weimar” (SPD, Zentrum, DDP), negli anni ’30 ritennero possibile una coalizione con i nazisti per spostare a destra l’asse politico tedesco.
Pur ritenendo “impresentabile” il partito di Hitler, i conservatori lo vedevano come un utile veicolo per realizzare la propria agenda politica. Con la prospettiva di poterlo logorare grazie ai compromessi che si sarebbero resi necessari in un governo di coalizione, pensavano così di riguadagnare il consenso elettorale che avevano perduto.
Naturalmente i calcoli si rivelarono totalmente errati. Il DVP venne invitato più volte a fondersi con i nazisti, ma resistette a questa prospettiva e alla fine l’insignificante risultato elettorale ne decretò la fine. I suoi membri lo abbandonarono in massa per non subire ritorsioni e il 4 luglio del 1933 fu sciolto.
Hugenberg entrò nel governo Hitler come ministro dell’Economia, dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, ma i suoi propositi di influire e guidare la nuova amministrazione si rilevarono inconsistenti e dopo pochi mesi, nel giugno del ’33, si dimise.
I nazisti avevano molti finanziatori, personaggi come l’industriale Thyssen avevano sostenuto con grandi elargizioni l’attività del partito. Ma il cuore del sistema imprenditoriale tedesco, la grande industria renana, aveva nel DVP e DNVP i propri referenti. Solo nelle elezioni del ’33 decisero di finanziare direttamente Hitler. Alla fine anche Gustav Krupp che rappresentava questo mondo saltò sulla nave del nuovo Führer della Germania. Tutti gli scrupoli che avevano fermato un coinvolgimento diretto con i nazisti scomparvero di fronte alla prospettiva di liquidare la sinistra e alle laute commesse che il nuovo regime avrebbe offerto loro.