L’estate è alle porte, la voglia di muoversi e vedere cose nuove e belle è tanta. Per tutti coloro che non si vogliono perdere mostre e musei del territorio regionale, vorrei presentare qualche esposizione di particolare interesse per continuare o iniziare a godersi i piccoli momenti di spensieratezza dopo il lungo periodo di stallo del nostro paese.
Dopo aver già parlato della rinomata mostra di Illegio, vorrei spostarmi a Udine, città nel quale si terrà dal 12 giugno nella galleria d’Arte Antica del Castello, la mostra Zvan da Vdene furlano – Giovanni da Udine tra Raffaello e Michelangelo, dedicata ad uno dei più importanti artisti udinesi che collaborò con maestri rinascimentali del calibro di Raffaello e Michelangelo.
Il percorso espositivo culminerà nel salone del Parlamento raggiungibile tramite lo scalone esterno a doppia rampa progettato dallo stesso artista nel 1547.
La mostra proporrà una serie di disegni di Giovanni da Udine conservati in collezioni italiane ed europee, documenti, libri, incisioni, lettere e frammenti di stucchi provenienti dalla sua casa. Destano di particolare interesse le stampe e i disegni di architetture che presentano i luoghi nel quale l’artista ha operato.
Rimanendo nel contesto udinese, senza ombra di dubbio è da citare Friuli 1420-1797. Piante e vedute, visibile fino al 27 giugno nelle Gallerie d’Arte Antica del Castello di Udine. Quest’ultime, nel contesto della Triennale Europea dell’Incisione, si propongono di illustrare, attraverso la cartografia d’epoca e una serie di vedute dei più rappresentativi centri storici, il territorio nel quale per oltre tre secoli e mezzo l’influenza della grande cultura veneziana è stata determinante.
Le 50 incisioni offrono al fruitore la possibilità di approfondire la conoscenza dell’opera grafica dei maggiori artisti del periodo e recepire l’evoluzione culturale e territoriale della regione e dei suoi snodi principali.
Il progetto “La Patria del Friuli nell’epoca veneziana 1420-1797”, articolato su tre appuntamenti annuali, ha la volontà di promuovere un excursus storico-artistico regionale le cui testimonianze portano ad un’analisi puntale resa attraverso il medium delle esposizioni.
Il curatore Giuseppe Bergamini afferma: «La mostra si propone di illustrare, attraverso la cartografia d’epoca e una serie di vedute dei più rappresentativi centri storico-artistici, il territorio nel quale per oltre tre secoli e mezzo l’influenza della grande cultura veneziana è stata determinante» e ancora «periodo fecondo, le cui realizzazioni hanno divulgato l’arte grafica in tutto il mondo allora conosciuto».
L’esposizione è stata creata sia per presentare l’andamento della storia di questi territori, sia offrire molteplici punti di vista da cui generare riflessioni complete.
Parlare di Udine senza considerare il comprensorio friulano sarebbe riduttivo, viste le diverse sfaccettature che presenta il territorio, che si estende dai monti al mare e può contare su pregevoli bellezze naturalistiche e su una articolata dislocazione di centri storici, ville, castelli e deliziosi villaggi rurali. Fanno parte del repertorio infatti, immagini di città, edifici, divisioni territoriali, articolate in una sorta di elogio all’antichità, agli antichi poteri locali e alle più moderne forze in gioco che si affacciarono nel corso del Quattrocento e imperversarono per i secoli successivi.
Gli strumenti, le rilevazioni, le trasposizioni su carta unite all’azione dell’intelletto e l’iconografia tecnica sono stati trasformati in un unicum di conoscenze in una esplicazione di momenti storici di ampia valenza.
Spostandoci verso il capoluogo di regione segnalo la mostra Leonor Fini. Memorie triestine. A 25 anni dalla morte della pittrice surrealista, costumista, scenografa, incisore, illustratrice e scrittrice, a Trieste, al Polo museale del Magazzino 26 in Porto Vecchio, si terrà dal 26 giugno al 20 agosto, la mostra multimediale di pittura, luce, musica e percezione olfattiva, una rilettura inedita della personalità e della creatività dell’artista triestina.
La rassegna è promossa dall’Associazione Foemina APS in coorganizzazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, in collaborazione con la Biblioteca Statale Isontina di Gorizia, con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Laveno-Mombello (Varese) e il MIDeC – Museo Internazionale del Design Ceramico di Laveno-Mombello e la Media partnership del quotidiano Il Piccolo/GEDI Gruppo Editoriale.
Grazie a una ricca sequenza di testimonianze per la maggior parte inedite, l’esposizione rivela anche un approfondimento sul clima culturale della Trieste del Novecento.
La mostra, già presentata con successo all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, sarà allestita, dopo Trieste, a Parigi, dove la pittrice si trasferì ventitreenne, guadagnando largo consenso e rimanendovi fino alla morte.
Per ulteriori informazioni circa le mostre qua indicate e nuove esposizioni in regione: https://stuzine.uniud.it/mostre-e-musei-in-fvg-estate-2021/