Abbiamo già parlato in un precedente articolo dell’importante e ingente collezione del Principe Alberto, marito della Regina Vittoria.
Una delle sezioni più appassionanti è quella dedicata alle fotografie delle opere di Raffaello Sanzio.
Questa collezione è una risorsa indispensabile per lo studio delle opere e della vita del maestro marchigiano. Essa è stata intrapresa dal principe nel 1853, ultimata nel 1876 ed include circa 5000 stampe e fotografie di opere attribuite a Raffaello e alla sua cerchia a metà del XIX secolo.
Ritratto di Raffaello (?), Portfolio 1
Ritratto di Raffaello e Perugino, Portfolio 1
All’inizio del regno di Vittoria, lei e il marito avviarono la sistematizzazione delle collezioni di stampe ereditate dallo zio e dal nonno della regina, rispettivamente Giorgio IV e Giorgio III.
Dal momento che le stampe delle opere di Raffaello erano già una parte piuttosto considerevole della collezione esistente, Alberto non solo acquisì ulteriori stampe per colmare le lacune, ma insieme ai suoi bibliotecari abbracciò la nuova tecnologia della fotografia per ottenere un’immagine più accurata possibile.
La sacra Famiglia con l’agnello, Portfolio 9
Le sette virtù, Portfolio 19
Le stampe e le fotografie acquisite furono disposte in un’unica sequenza iconografica che seguiva i principi del catalogo dell’artista austriaco Adam Bartsch intitolato Le Peintre-graveur, considerato il fondamento della storia della stampa. La collezione si divide in 25 categorie partendo dai ritratti di Raffaello, i dipinti mitologici, la sezione sui grandi progetti del maestro comprese le opere architettoniche.
Le fotografie e le stampe vennero montate su fogli di grandi dimensioni, collocati in 49 portfolio e ospitati in un armadio creato su misura nella sala stampe di Windsor.
La Fornarina, Portfolio 20
Ritratto di Papa Giulio II, Portfolio 20
San Luca che dipinge la Vergine, Portfolio 1
Il materiale di ogni categoria è stato a sua volta suddiviso in base alle opere ritenute di Raffaello e a quelle a lui attribuite; in seguito, è catalogato nuovamente a seconda che il documento si riferisca all’opera finita, a un disegno preparatorio o ad un’opera derivata dall’originale dell’artista. Questo metodo di classificazione e organizzazione ha permesso alle opere di Raffaello di essere identificate prima come disegni preparatori divenuti poi opere finite, fino alla loro influenza su altri lavori. Nel 1876 fu pubblicata dal bibliotecario di Alberto Carl Ruland, una lista di controllo delle opere, che include un resoconto della genesi e dello sviluppo dell’intero progetto, considerato dallo stesso come interminabile.
Judith, Portfolio 2
Personaggio fondamentale per la costituzione di questa collezione, fu Johann David Passavant, un pittore vissuto a Roma nel XIX secolo.
Autoritratto di J. D. Passavant
Nel 1839 pubblica una monografia in due volumi su Raffaello comprendente una biografia sull’artista e un catalogo sulle sue opere, che diventa il primo esempio di monografia storica dell’arte scientifica.
Prima pagina della monografia su Raffaello, J. D. Passavant
Questo saggio divenne la fonte definitiva per il progetto del principe, poiché conteneva molte informazioni ritenute essenziali, tra cui la lista in ordine cronologico dei dipinti di Raffaello e un elenco dei suoi disegni noti.
Copertina della monografia su Raffaello, J. D. Passavant
All’interno della collezione sono conservate, oltre ad una copia annotata dell’edizione francese della monografia di Passavant, numerose lettere tra quest’ultimo e i bibliotecari di Alberto, che dimostrano la sua assistenza nella formazione della collezione.