Serata dedicata alla SIOT (Società Italiana per Oleodotto Transalpino), come sapete già, una presenza inquietante nel territorio di San Dorligo della Valle – Dolina, Reana del Roiale, territorio del Lago di Cavazzo e Paluzza – Cercivento, un impianto per il trasporto del greggio fino in Austria, una ferita nel fianco di alcuni territori della nostra Regione, una scelta della Regione FVG e della maggioranza del centro destra che comporterà rischi drammatici per gli abitanti e per l’ambiente.
Al tavolo dei relatori:
- Emilio Gottardo per Legambiente
- Pierettore Darold e Teresa Cattaruzza per il Comitato Alto But
- Tommaso Occhialini per Extinction Rebellion
- Giacomo Genovese per i Fridays for Future
- Goran Cuk per Comune San Dorligo della Valle – Dolina
- Emilia Accomando per Comitato Stop TTIP
Sala affollata, persone motivate, alcuni decisamente allarmati perché residenti nel territorio dove sorgeranno gli impianti SIOT, gente giovane e persone in età, tutti con la voglia di intervenire su una situazione così devastante per le persone e l’ambiente.
Il testo seguente raccoglie alcuni elementi emersi nella discussione, piuttosto vivace e ricca di annotazioni.
Quali sono state le accuse rivolte al Consiglio regionale?
Nei diversi interventi dei presenti sono state frequenti le accuse al Consiglio regionale. La Regione, innanzitutto, non ha mantenuto la promessa di effettuare con regolarità gli incontri fra le parti, come auspicato ma non mantenuto dallo stesso Assessore Regionale Scoccimarro sia da SIOT. Entrambi i soggetti si erano ripromessi, prima della Conferenza dei servizi (istituto di semplificazione previsto dall’ordinamento italiano con la funzione di avviare delle composizioni tra Assessori, Sindaci del territorio, tecnici, Comitati e imprese), di vedersi per un incontro tecnico su Ape (attestato di prestazione energetica).
La relazione Ape, commissionata poi dal Comune di Paluzza, aveva di fatto smontato pezzo per pezzo i dati del Progetto SIOT. SIOT, di conseguenza, ha tentato di screditare APE, definendola “un’Agenzia privata”, nonostante il suo profilo sia quello di un’Agenzia consociata, creata con fondi europei, con un ruolo di controllo tecnico, operativa in tutto il Friuli. Pronta e decisa l’opera di delegittimazione di APE da parte SIOT, opinione fondata sul fatto che i Sindaci interessati, in sede di Conferenza dei servizi, avrebbero avuto titolo di intervento soltanto nel settore urbanistico e non meramente tecnico, interpretazione di parte.
Cosa intende fare SIOT?
SIOT intenderà usare gas (non rinnovabile) al posto di energia elettrica (38% rinnovabile), ogni stazione SIOT consumerà (circa) 14 Mmc/anno di gas x 4 stazioni = 56 Mmc aggiuntivi, cifre pari al 6,36% dei consumi regionali del settore civile (880Mmc/2021) (quando dovremmo, invece, ridurli)
- Pari a 510,35 GWh termici / 2,5 = 204,14 GWh elettrici
- Pari a 170,12 MWp
- Pari a 134,39 ha (der. da 1MW/0,79ha; v. elenco pratiche in corso 1,26 MWp/ha) (Mmc, unità di misura, quantità di gas; GWh, gigawatt ora 1.000.000.000 W; MWp, megawatt di picco; MW, simbolo del megawatt)
L’operazione SIOT, responsabile di uno sfregio del territorio, rappresenta una manovra distorsiva dalla tanto acclamata decarbonizzazione da realizzare entro il 2050. E dobbiamo ricordare a questo proposito anche la plateale promessa del Presidente Regione FVG Fedriga di voler decarbonizzare la zona coinvolta nel passaggio dell’oleodotto con il progetto di installare 100 milioni di pannelli fotovoltaici. Una bella idea, ma certamente incongruente con la scelta di aprire il territorio all’energia fossile. E ci viene ricordato dai presenti all’incontro che nel progetto SIOT non ci sono progetti di installazione del fotovoltaico.
Numerose le foto fuorvianti dell’area Alto But, foto presentate nel progetto SIOT, dove l’area SIOT non appare deturpata, foto effettuate da angolazioni dove non viene inquadrata l’area interessata dagli impianti; zona che, invece, sarà adiacente alle abitazioni della frazione di Casteons, visibile dalla piazza centrale di Paluzza e praticamente da tutta la valle.
Promesse e inganni da marinai, i reali benefici per SIOT
Ricordiamo che inizialmente SIOT, tenendo conto dei pareri tecnici acustici richiesti dalla stessa Società, riteneva opportuno circoscrivere l’area dell’impianto con una barriera fonoassorbente per una lunghezza di 45 metri ed una altezza di 4,5 mt, mentre nei successivi incontri l’idea non si parlò più del progetto.
La presenza SIOT non rappresenta certo una beneficenza per il territorio. SIOT non ha mai voluto dimostrare con dati precisi i propri vantaggi, tra cui i certificati bianchi, denaro pubblico letteralmente regalato alla SIOT, che comporterà uno scandaloso profitto per la Società, tutto arricchito di un aumento dell’inquinamento e con l’utilizzo di energia fossile per almeno altri 30 anni.
Ricordiamo che ogni certificato bianco vale 250 euro, con un vantaggio totale che salirebbe a 19,4 milioni di euro l’anno. Oltre ai certificati bianchi, il contratto prevede sgravi sulle accise e un’equiparazione dell’energia elettrica, prodotta da fonte fossile tramite la cogenerazione con l’energia elettrica ottenuta da fonti rinnovabili, una vera assurdità.
Quali incongruenze?
Molte le incongruenze di cui si è discusso nel corso degli interventi, tra cui la fluidificazione del greggio, procedimento sostenuto da SIOT per facilitare una migliore fluidità del greggio. Di fatto, non avverrebbe così come è stato dichiarato in progetto o comunque non ci sarebbero gli effetti dichiarati. L’oleodotto è lungo circa 145 chilometri e tutto il greggio immesso dal porto di TS (circa 40 milioni di tonnellate l’anno) viene trasferito in Germania, Austria e Repubblica Ceca, con stazioni di pompaggio previste a San Dorligo della Valle-Dolina, Reana del Roiale, Cavazzo e Paluzza-Cercivento. Dopo 6, 10 chilometri dalla partenza, si annulla la fluidificazione e di fatto vengono vanificate anche le scelte perseguite dalla SIOT negli impianti del FVG.
Ci stiamo sempre più convincendo, come hanno detto i presenti, che si tratti di una mera operazione finanziaria.
Fedriga promette l’installazione di 100 milioni di pannelli fotovoltaici ma, secondo gli esperti presenti all’incontro, ne dovrebbe mettere molti di più e, per di più, non sono stati dettagliati i progetti di installazione, quasi una bufala.
Un’unica buona notizia nella questione SIOT
Ci soffermiamo, in conclusione, su una sentenza pronunciata nel 2016 contro la SIOT per un errato smaltimento dei rifiuti in zona San Dorligo della Valle – Dolina, atti notificati dopo alcuni accertamenti del Comune già dal 2010, una causa trascinatasi a lungo ma che non ha visto soccombere il Comune di fronte a una Società così potente.
Si può sperare ancora qualcosa se lo Stato decide di resistere ai poteri forti difendendo natura, ambiente, salute delle persone. Ci vuole coraggio, testardaggine, intraprendenza; si sta ragionando in questi giorni di una raccolta fondi per adire alle vie legali, vi terremo informati. Confidiamo sull’appoggio di tutti, mentre le comunità sono in prima fila a difendere il loro territorio.
Ringrazio i gruppi e le persone che hanno partecipato all’incontro del 30 u.s., in particolare i rappresentanti del Comitato Alto But, Legambiente, i rappresentanti di del Comune di San Dorligo della Valle – Dolina, i giovani del Fridays for Future e di Extinction Rebellion, Luca Fantoni, le persone presenti in sala, molto interessate e preparate.
Per scrivere questa sintesi, preziosi soprattutto Teresa Cattaruzza ed Emilio Gottardo.
stopttipud@gmail.com