Per quanto mi sforzi, non riesco a capire la natura e gli obiettivi di questo complotto, o insieme di complotti, che sarebbero all’origine dell’epidemia, secondo la narrazione consolatoria che ha tanto successo oggi, soprattutto nei circuiti social, che riproducono in una dimensione inedita discorsi e credenze da sempre circolanti nella sfera pubblica delle società moderne.
1) Che interesse avrebbero avuto gli Usa nel muovere guerra alla Cina per mezzo del virus? 30 milioni di disoccupati, una economia al collasso, un petrolio in caduta libera stante la quarantena mondiale?
2) E la Cina? Perché innestare questa catena globale del disvalore economico a mezzo pandemia, a chi venderebbero i loro prodotti se tutte le economie sono in grave sofferenza simultaneamente?
3) “Big Pharma”? Con le domande interne a tappeto nei singoli pesi, che senso economico, e politico, avrebbe una macchinazione simile? Come potrebbe reggersi la mercatizzazione della salute?
4) Il capitalismo finanziario e reale? Per quale scopo bloccare contemporaneamente domanda e offerta e far esistere l’economia solo per via della respirazione artificiale delle banche centrali e dei governi? Dove sarebbero i guadagni?
5) Oscuri obiettivi di governi e entità misteriose che avrebbero come posta in gioco da catturare i nostri dati, i nostri corpi, il nostro mondo della vita privato? Ma se noi ci siamo consegnati al mondo dell’economia privata da anni, con Facebook, Google, Amazon e via dicendo, mentre i governi sanno già ora tutto di tutto se vogliono;
6) La nostra libertà sociale e individuale? I diritti sociali? Dopo 30 anni che questi obiettivi sono stati già raggiunti con leggi degli stati, campagne disinformative di successo e con il voto di tutti noi?
Non ci credo. Penso, invece, che anche questa volta, come nelle precedenti crisi, il capitale stia procedendo per successivi adattamenti, come un mammifero che cerchi di adattarsi ad un ambiente ostile, anche in questo frangente storico il leviatano capitalistico sta collidendo con le mutate condizioni sanitarie e sociali cercando un aggiustamento con un mondo in perenne crisi.
D’altronde, il nuovo mondo non è stato inaugurato da una “Guerra infinita”? Non è percorso da oltre un decennio da una crisi economica che non accenna a spegnersi, anzi, sembra essere diventata la costante strutturale del nostro esistere in relazione con gli altri, siano essi individui o stati? Anche questa pandemia, come la guerra o come la crisi economica, sembra un dato destinato a non essere passeggero per le società occidentali.
Su questo dovremmo scaricare una vertiginosa capacità di elaborazione intellettuale e politica, invece di continuare a perdere tempo sulle amenità complottiste che non ci fanno fare un solo passo in avanti. Anzi, io direi che sono funzionali al mantenimento degli assetti di potere vigenti.