La storia che cercherò di portare alla vostra attenzione è quella di un giovane avvocato che a noi in Italia ma probabilmente anche in altri luoghi non dice molto. D’altronde il periodo che precedette l’ascesa del nazismo non viene quasi mai portato all’attenzione del grande pubblico. Solo gli storici e le persone interessate conoscono le vicende che intersecarono l’epoca della Repubblica di Weimar. Personaggi che in quegli anni erano importanti e famosi oggi sono nomi sconosciuti e sconosciuti lo erano anche in Germania fino alla loro “riscoperta” intorno agli anni ’70 grazie a biografie e riconoscimenti pubblici postumi. Una di queste personalità era l’avvocato Hans Litten. La sua vita rappresenta una classica vicenda nascosta tra le pieghe della storia, ma che all’epoca condussero figure come la sua ad influire sulla politica della Germania weimariana.

Litten nacque ad Halle (oggi facente parte della Sassonia-Anhalt) nel 1903. Era figlio di un noto giurista tedesco, Friedrich Litten, professore di diritto presso l’Università Albertus a Königsberg. Anche Hans, pur avendo avuto un rapporto burrascoso con suo padre, intraprese la carriera forense. Un ruolo importante nelle sue vicende successive sarà la religione, suo padre infatti pur essendo nato in una famiglia di religione ebraica si convertì al protestantesimo.

Fin da giovane ebbe un’attitudine a battersi per i perseguitati e per le persone private di diritti e minacciate per il loro credo politico. Si iscrisse a giurisprudenza e superò brillantemente gli esami, nel 1928 a Berlino divenne socio dello studio legale di Ludwig Barbasch, vicino al partito comunista tedesco e che curava la difesa dei suoi militanti. Fu  vicino alla Rote Hilfe, una associazione che curava la difesa dei lavoratori sotto processo per le attività politiche che svolgevano in un clima, quello degli anni venti, molto turbolento.

Il metodo di lavoro di Litten era improntato al perseguimento, per quanto possibile, della verità e alcune volte anche in contrasto con la Rote Hilfe. Infatti cercava di ottenere all’assoluzione dei propri assistiti, ma anche una condanna proporzionata al crimine commesso quando risultava chiara la loro colpevolezza. In ogni caso tutta l’azione di difesa intrapresa da Litten veniva inserita nel contesto politico di quegli anni e cercava di smascherare i metodi da guerra civile portati avanti dalle autorità.

(La seconda parte verrà pubblicata martedì 7 dicembre)