Inaugurata il 2 ottobre e visibile fino al 30 gennaio 2022, la mostra dedicata a Jeff Koons, una delle figure più importanti e discusse dell’arte contemporanea a livello mondiale, porta al Palazzo Strozzi di Firenze una selezione delle opere più celebri di un artista che, dalla metà degli anni Settanta ad oggi, ha rivoluzionato il sistema dell’arte internazionale: dai primi ready made fino alle sculture più recenti, in una costante sperimentazione e contaminazione di immagini antiche e contemporanee. L’artista americano è autore di opere entrate nell’immaginario collettivo grazie alla capacità di unire cultura alta e popolare, dai raffinati riferimenti alla storia dell’arte alle citazioni del mondo consumista.
La mostra a cura di Arturo Galansino e Joachim Pissarro è stata sviluppata a stretto dialogo con l’autore ed ospita prestiti provenienti dalle più importanti collezioni e dai maggiori musei internazionali.
Il titolo della mostra shine (lucentezza), è anche il principio e chiave di lettura delle sue opere e installazioni che vogliono mettere in discussione il concetto stesso di opera d’arte, quale sublime inganno dei sensi e punto di vista sulla nostra realtà. Le opere dell’artista, infatti, pongono lo spettatore dinanzi a uno specchio in cui riflettersi e lo collocano al centro dell’ambiente circostante, diventando parte delle opere, in un dialogo tra immaginario e realtà. Shine è la lucentezza che accomuna le sue opere, è il filo conduttore per rileggere sotto una luce nuova oltre quarant’anni della sua produzione artistica.
Cuore sospeso
Le sue opere, quali scultura, installazioni e dipinti, catturano lo sguardo del visitatore tra lucentezza e bagliore, mostrando una visione democratica che illumina le potenzialità dell’estetica pop.
La prima opera a brillare è Baloon Monkey (Blue), una scimmia-sfinge installata nel cortile di Palazzo Strozzi come un cavallo di Troia che apre all’occupazione del piano nobile del palazzo rinascimentale da parte di un esercito di creature forti, il più delle volte, dalla stessa inscalfibile armatura in acciaio inossidabile lucidato a specchio.
Baloon Monkey
A far risplendere le più discusse installazioni di Jeff, è il materiale delle batterie di pentole da cucina e dell’industria pesante usate dall’artista, come fusione di immaginario mainstream e citazionismo raffinato, appagamento estetico e virtuosismo tecnico.
Baloon Venus Lespugue (Red)
Gazing ball
Protagoniste quindi, sono opere che raccontano la sua carriera, dalle celebri sculture in metallo perfettamente lucido che replicano oggetti di lusso, come il Baccarat Crystal Set (1986) o gli iconici giocattoli gonfiabili quali i celebri Rabbit (1986) e Balloon Dog (Red) (1994-2000), fino alla re-interpretazione di personaggi della cultura pop come Hulk (Tubas) (2004-2018), o alla re-invenzione dell’idea di ready-made con l’utilizzo di oggetti di uso comune come One Ball Total Equilibrium Tank (1985).
Jeff Koons e Rabbit
Ballon dog in primo piano e Tulips sullo sfondo
Ballerina