Mercurio, il pianeta più piccolo del sistema solare. Con un raggio di soli 2440 km è perfino più piccolo delle lune Titano e Ganimede, i satelliti naturali di Saturno e Giove, ed è poco più grande della nostra Luna (1737 Km). Spesso sottovalutato, ha caratteristiche uniche nel nostro sistema solare. Innanzitutto é il pianeta più veloce degli otto, con una velocità di fuga di 4,3 km/s (a giusto titolo Mercurio nella mitologia romana era il messaggero degli dei e dio della velocità) ed impiega 59 giorni per ruotare intorno al proprio asse, mentre in 88 giorni completa la sua orbita intorno al Sole. Si tratta di una sincronia perfetta: ogni 3 giri su se stesso fa 2 giri attorno alla nostra stella.
La sua orbita è la più ellittica dei pianeti del nostro sistema solare, in quanto la meno circolare, con una vicinanza media al Sole di 57,91 milioni di chilometri; ciò fa di lui il pianeta più vicino al nostro astro maggiore e per questo motivo è molto difficile da osservare. Si rende visibile soltanto poco prima dell’alba o subito dopo il tramonto, nelle notti molto serene, nel resto del tempo è oscurato dalla luce solare. L’inclinazione rispetto al piano della sua orbita è di soli 2°, ciò rende minime le variazioni stagionali di insolazione, con un equatore particolarmente caldo ed i poli sensibilmente freddi in qualsiasi periodo dell’anno. In superficie appare molto spoglio, con un paesaggio simile a quello lunare ed è dotato di un sottilissimo strato di gas che funge da atmosfera (detta esosfera) che non offre alcun tipo di protezione contro i raggi solari. Su Mercurio, inoltre, c’è la più grande escursione termica di tutti i pianeti del Sistema Solare: si presenta, infatti, una grande differenza tra la temperatura durante il giorno e durante la notte. All’equatore, infatti, si può passare dai 450° ai -180°.
Un’altra sua caratteristica unica è la dimensione del suo nucleo interno: se il nucleo della terra occupa circa il 14% della sua dimensione, quello di Mercurio più della metà. Da questo dato, la comunità scientifica ha ipotizzato che in passato Mercurio fosse un pianeta molto più grande, con dimensioni simili a Venere, ma ad oggi non ci sono prove o evidenze di come sia avvenuto questo “dimagrimento” cosmico. Nonostante il grande nucleo, il suo campo magnetico (che si pensava non esistesse) è solo un 1% di quello terrestre. Il pianeta è ricoperto da grandi e piccoli crateri e da enormi scarpate, formati a seguito dell’impatto con dei meteoriti. Tra questi troviamo il bacino Caloris, un cratere da impatto di quasi 1600 chilometri di diametro, uno dei più grandi del Sistema Sol, gigante se rapportato alle dimensioni del pianeta.
Un pianeta dalle caratteristiche del tutto uniche, come avrete capito, che sarà oggetto di studio da parte della missione spaziale Bepi Colombo (in onore dell’astronomo italiano Giuseppe Colombo), una collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e la JAXA (Agenzia Spaziale Giapponese) che si pone l’obbiettivo di capire meglio l’ambiente, la superficie e l’interno di Mercurio. La missione è partita nel 2018 e arriverà nell’orbita del pianeta nel 2025.