Uno dei grandi problemi che gli intellettuali più propensi ad occuparsi delle persone svantaggiate e delle loro condizioni hanno è la comunicazione.
Sembra strano nell’epoca di internet e con gli strumenti che mette a disposizione come: Youtube, i blog, Facebook e quant’altro, ma oggi arrivare presso il grande pubblico con i propri messaggi è ancora un’impresa faticosa. Certo, si può sfruttare i nuovi mezzi, ma la questione centrale è: chi accede a questi messaggi? Chi li legge o li vede? Quante persone sono? E soprattutto si attivano? Promuovono il messaggio?
Quello che possiamo constatare è che nella maggior parte dei casi questo non avviene. L’attivismo politico rimane appannaggio di una minoranza sempre più esigua di persone e manca anche un messaggio unificante delle varie tendenze culturali, politiche e sociali che affrontano il disagio delle persone.
Sembra però che questa questione non sia una priorità da gestire in maniera virtuosa e soprattutto proficua. Tutti vanno per conto loro e senza convergere in un fiume che diventando sempre più impetuoso e grande riesca ad incidere sulla politica nazionale.
La mancanza di convergenza in questo momento è alla base di una mancanza sia di prospettiva politica più generale che eminentemente pratica. La necessità di riuscire ad attrarre ed attivare una massa potenziale di persone che si prodigherebbe volentieri per dare un proprio contributo alla società rimane sullo sfondo.
La politica è per sua natura divisiva e i distinguo sono importanti, ma sarebbe da chiedersi fino a che punto si possano accettare posizioni di diniego di una ipotetica unità d’intenti se qualsiasi divergenza diventa insormontabile. Se qualsiasi problema diventa strategico e quindi incapace di portare a quella che dovrebbe essere un obiettivo importante, l’unità di tutte quelle forze che cercano di impostare una politica sociale ed economica diversa da quella attuale.
La mancanza di strumenti comuni per decifrare il mondo che ci circonda è dovuta più che altro all’eterogeneità di ogni analisi che varia da soggetto a soggetto e che non trovando una sintesi complessiva non fa che tenere lontane tutte quelle persone che invece solo unendosi potrebbero trovare la capacità di portare avanti le proprie battaglie.
Quindi la questione di metodo è molto importante in questa fase, ma senza una presa d’atto che le varie monadi da sole ben poco possono produrre risultati e che bisogna fare qualche sacrificio di mediazione per ottenere sul lungo termine qualche frutto. Le possibilità di superare lo stallo politico di questi ultimi decenni continua a rimanere una chimera.