A Plava (Plave) in Slovenia, a 7 Km da Gorizia direzione Tolmino, da qualche anno è stata riportata alla vita una piccola chiesa risalente alla Grande Guerra, una squisita opera collocata in posizione leggermente appartata in un prato sulla riva sinistra del fiume Isonzo. Il tempietto fu eretto il 16 dicembre 1916 dal 128° Reggimento Fanteria grazie soprattutto all’interessamento del Colonnello Gualtiero Cav. Francesco e del Cappellano Padre Luigi Magliacani dei Minori Cappuccini come testimonianza della loro fede pura e santa.
iscrizione dedicata ai costruttori della chiesetta
Questa testimonianza giunge sino a noi grazie ad un’iscrizione ritrovata all’interno della stessa chiesetta dedicata a San Luigi e cappella dell’ex cimitero militare dedicato al generale Giovanni Prelli.
Quest’ultimo, posto all’esterno della chiesa venne riordinato da parte dell’Ufficio Centrale Cura Onoranze Salme Caduti Guerra per diventare così monumentale; in esso vi erano tumulate le salme di 3546 caduti italiani e austro-ungarici, tra noti ed ignoti. Il cimitero venne poi dismesso in seguito alla traslazione delle salme nel sacrario di Oslavia inaugurato nel 1938 e la chiesetta divenne una sorta di museo-ricordo, una meta di pellegrinaggi da parte dei familiari dei caduti, storici, appassionati e non solo.
Antica visione della Chiesetta durante la guerra
I fondatori del comitato Pro Chiesa di Plave vi entrarono seguendo l’itinerario all’interno della guida Prealpi Giulie di Antonio e Furio Scrimali che nel 1995 avevano scoperto la chiesetta insieme al ricercatore Pierpaolo Russian.
L’edificio si celava dietro ad una cortina di rovi e all’interno erano presenti, oltre ad una moltitudine di macerie che presupponevano un rischio caduta, un altare, la croce di una tomba e alcune lapidi dedicate ai caduti.
Vecchio esterno della Chiesetta, foto del 2009
Vecchio interno della Chiesetta, foto del 2009
Per non lasciare l’opera architettonica in balia del suo crudele destino e per omaggiare la memoria di tutti coloro che sono stati costretti a prendere parte alla tragedia della cosiddetta guerra mutilata, questi appassionati idearono una formula che raccoglieva fondi per il restauro della chiesetta attraverso la pubblicazione di memoriali e diari della Grande Guerra. Con lo stesso scopo gli stessi hanno creato il comitato Pro Chiesa di Plave, per dare così inizio ad una serie di importanti interventi resi possibili dal lavoro e l’impegno di un onorevole gruppo di volontari.
Sono da nominare anche le figure del proprietario del terreno Marjan Vuga e del Zavod za Varstvo Kulturne Dediščine di Nova Gorica (Sovrintendenza ai Beni Culturali della Slovenia), ente che con grande interesse ha seguito i lavori di ricostruzione e rifacimento mettendo a disposizione architetti, tecnici e artigiani che poi si sono confrontati e coadiuvati con maestranze italiane e slovene nello spirito di cooperazione tra frontiere, principio base del comitato.
In occasione del completamento del tetto nel 2014, è stata celebrata una messa organizzata una cerimonia alla quale hanno partecipato gruppi di rievocatori storici sloveni e italiani accompagnati da un picchetto d’onore dei Veterani della guerra di Secessione slovena.
L’anno seguente vengono ultimati rispettivamente i lavori di rifacimento degli intonaci, la tinteggiatura delle facciate esterne e la ricostruzione fedele del portone.
Successivamente i lavori continuano e nel giugno 2016 viene posizionata una copia della lapide dedicata al letterato livornese Giosuè Borsi che morì nei pressi di Zagora, paesino non lontano dal sito e teatro di cruenti battaglie.
A settembre dello stesso anno viene posata la ghiaia nell’area di fronte alla chiesetta e pochi giorni dopo vengono ripristinati gli affreschi attribuibili a Giuseppe Ciotti, con una nuova tecnica digitale detta Tattoo wall.
Nel 2018 un nuovo tassello si è aggiunto con l’installazione della copia esatta della ringhiera originale da parte di Walter Oss dell’Associazione Prosac.
Il ricavato dalle pubblicazioni dei diari di guerra ha quindi permesso di completare il restauro e il rifacimento della chiesetta nel suo insieme, ad oggi conclusa.
È grazie a gruppi di persone come questo che la storia e la memoria non solo del nostro passato ma anche di questi luoghi magici e abbandonati non verrà dimenticata.
Per ulteriori informazioni e/o per contattare i membri dell’associazione stessa, oggi rinominata Associazione Storico Ricreativa Carsoetrincee, è possibile visitare la pagina Facebook “Carsoetrincee” (https://www.facebook.com/groups/carsoetrincee).