I primi anni di vita della repubblica prussiana furono davvero travagliati. Nel 1921 si verificarono due eventi di grande rilevanza che resero assai tortuoso il cammino per la stabilità ed il consolidamento del sistema democratico: durante il mese di maggio furono occupate dagli Alleati alcune zone della Ruhr per i mancati pagamenti dei risarcimenti di guerra e il 26 agosto fu ucciso Matthias Erzberger, il politico che aveva materialmente firmato l’armistizio nel 1918.
I tentativi di formare un nuovo governo risultarono difficoltosi. Il primo compromesso tra le varie forze politiche, principalmente cattolici e conservatori, portò alla presidenza di Adam Stegerwald (Zentrum) che naufragò subito; ritentò una seconda volta con un appoggio esterno da parte dell’SPD e dell’DNVP (partito nazional-conservatore). L’obiettivo prioritario principale per l’SPD era quello di formare una coalizione di forze che non mettessero in discussione la Repubblica e i sospetti si incentravano principalmente sui partiti di destra come il DVP.
Al congresso di ottobre, i socialdemocratici, che avevano buoni rapporti sia con il Zentrum (cattolici) che con l’DDP (liberali di sinistra), superarono le resistenze interne e accettarono l’ingresso nella maggioranza del partito conservatore DVP, la cui figura di spicco era rappresentata, a livello federale, da Gustav Stresemann, e diedero il via libera ad una coalizione di governo con loro.
Questa coalizione votò la fiducia per il governo presieduto dal socialdemocratico Braun. La nuova compagine si dimostrò stabile e soprattutto riuscì a superare le varie crisi che via via si presentavano. Non mancarono prese di posizione molto forti come il bando del partito nazista dalla Prussia, in base alla legge federale per la protezione della Repubblica. Determinante fu il ministro degli interni Carl Severing (SPD).
Il 1923 fu probabilmente l’anno più difficile: la Ruhr fu occupata e l’amministrazione prussiana sostenne la politica di resistenza passiva promossa dal governo federale per contrastare le truppe alleate. Le forze radicali tornarono ad utilizzare la violenza politica ma furono immediatamente bloccate e il Partito Tedesco della Libertà (destra) fu messo al bando. Altri eventi come il tentativo di putsch di Hitler avvennero fuori dalla Prussia, che si dimostrò così un baluardo dei valori repubblicani.
Nel 1924 i principali obiettivi politici per i quali nacque la coalizione furono raggiunti e il DVP cercò di far entrare nella maggioranza il DNVP, ma socialdemocratici si opposero e si arrivò ad un nuovo governo presieduto da Wilhelm Marx (Zentrum) sostenuto dai socialdemocratici e dal DDP con l’esclusione dei conservatori.
Marx non ottenne i voti necessari per la fiducia, ma rimase in carica e la crisi si protrasse fino al 1925. Quest’ultimo fu l’anno delle elezioni presidenziali federali che videro lo stesso Marx, sostenuto da SPD, Zentrum e DDP, concorrere al secondo turno contro Hindenburg. La Prussia intanto passava di nuovo nelle mani di Otto Braun. Il nuovo governo era in minoranza al parlamento, ma nonostante tutto riuscì a rimanere stabile.