11 marzo, lotta ai tavoli dell’OMC
La Campagna noprofitonpandemic, impegnata nella raccolta firme a sostegno della Petizione ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei), lanciata in Europa con l’obiettivo di un milione di firme per garantire la salute dei cittadini, si trova di fronte ad una scadenza importante.
L’11 marzo è convocata l’OMC Organizzazione Mondiale del Commercio, detta anche WTO, sotto la nuova Presidenza nigeriana di Ngozi Okonjo-Iweala, prima donna e prima africana a guidare l’organizzazione, che nel suo discorso di insediamento ha parlato di “buttare giù i muri” della proprietà intellettuale. Lo scopo: esaminare una proposta di India e Sudafrica riguardante la sospensione dei brevetti relativamente ai prodotti Covid19, con l’obiettivo di non riconsiderare alcune tra le disposizioni contenute nell’accordo TRIPS (The Agreement on Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights). Si tratta di scegliere in modo etico tra i profitti delle Multinazionali farmaceutiche e la tutela delle persone, soprattutto quelle dei Paesi a basso reddito
Cosa rappresenta l’OMC? e il Trattato TRIPS?
Obiettivo generale dell’OMC è quello dell’abolizione o della riduzione delle barriere tariffarie al commercio internazionale; non solo i beni commerciali, ma anche i servizi e le proprietà intellettuali.
L’OMC rappresenta un meccanismo di enforcement degli accordi molto sviluppato rispetto alle organizzazioni internazionali tradizionali. Nel caso in cui dovesse riscontrare che una misura nazionale viola gli accordi, infatti, l’OMC pur non avendo potere esecutivo, deve raccomandare che la misura sia resa compatibile con gli accordi e deve vigilare affinché siano rispettate le sue raccomandazioni. Il voto viene espresso col metodo del “consenso”, così sono spesso infiniti gli incontri tra i Paesi.
L’OMC promuove tout court la globalizzazione dell’economia, la liberalizzazione commerciale, la libera circolazione dei capitali in tutto il mondo, è di fatto la sede privilegiata in cui gli Stati del nord del mondo tutelano gli interessi delle proprie multinazionali e, in generale, i propri interessi nazionali, invece di promuovere lo sviluppo degli altri membri. Ogni processo decisionale di fatto viene dominato dai “tre grandi” membri dell’OMC (Stati Uniti, Unione europea e Giappone), mentre i paesi in via di sviluppo sono “obbligati” a ratificare le convenzioni sottoscritte dal Consiglio generale, pena l’applicazione di sanzioni e l’imposizione dell’obbligo di recepire gli accordi.
Il TRIPS (The Agreement on Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights), Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale, è un trattato internazionale promosso dall’Organizzazione Mondiale del Commercio, al fine di fissare lo standard per la tutela della proprietà intellettuale nell’ambito del copyright, delle indicazioni geografiche (DOP- IG), dei marchi di fabbrica ma soprattutto dei brevetti, questione riguardante i vaccini.
Come si articola la questione dei brevetti per i vaccini?
Le multinazionali del farmaco controllano produzione, prezzo e distribuzione e, dimenticando di aver ricevuto fondi pubblici per miliardi di euro, e anche l’uso di laboratori di ricerca, pretendono di mantenere la proprietà dei brevetti e i relativi profitti, se questa situazione perdurerà, per almeno 20 anni.
Come ci dice Vittorio Agnoletto, coordinatore della campagna noprofitonpandemic, 9 persone su 10 nei Paesi poveri e a basso reddito non potranno essere vaccinate quest’anno, perché Moderna, Pfizer/BioNTech e AstraZeneca nel 2021 produrranno vaccini per appenal’1,5% della popolazione mondiale, quindi la proprietà intellettuale è il più grande ostacolo all’accesso equo, tempestivo e universale ai vaccini salvavita e, in ultima analisi, al superamento della pandemia.
Il TRIPS è una gabbia?
L’accordo TRIPS stabilisce che i governi possano emettere “licenze obbligatorie”, permettendo alla concorrenza di produrre il prodotto o usare il processo sotto licenza. A questa possibilità si appiglia la proposta di sospendere temporaneamente tutti i diritti di proprietà intellettuale sui vaccini, fino a che non sia stata raggiunta l’immunità di popolazione, come richiederanno l’11 marzo all’incontro OMC India e Sudafrica, seguite da oltre 100 nazioni nel mondo.
Anche questa, ci dice Nicoletta Dentico, giornalista, esperta di salute globale, è una strada perfettamente legale, prevista dall’art. IX, commi 3 e 4 dell’Accordo di Marrakesh, costitutivo dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). La proposta gode di ampio sostegno di esperti e organizzazioni internazionali, anche Papa Francesco, il giorno di Natale, ha esplicitamente chiesto di evitare che i brevetti ostacolino l’accesso universale al vaccino. Una risoluzione del Parlamento italiano del 9 dicembre scorso impegna il governo ‘a promuovere nell’OMC una deroga per i vaccini anti-Covid 19 al regime ordinario dell’Accordo Trips sui brevetti e la proprietà intellettuale’. Questa opzione permetterebbe a piccole e medie imprese farmaceutiche di accedere alle conoscenze esistenti, di utilizzarle e anche migliorarle, con il ricorso all’ingegneria inversa: la strategia che ha permesso l’avanzamento industriale di tutti i Paesi del Nord del Pianeta.
Anche il Costarica aveva provato a contrapporsi con la proposta di attivare un archivio globale delle conoscenze scientifiche, includendo anche tutte le conoscenze su farmaci e vaccini con accesso gratuito, una proposta interessante, etica ma non facilmente accettabile per i profitti.
In Italia l’avvocatessa Rosaria Russo Valentini, esperta di diritto sanitario, suggerisce di utilizzare una legge esistente, ovvero, in combinato, articoli 70 comma 1 e articolo 141 comma 2 del decreto legislativo 30 del 2005. “In recepimento di una direttiva comunitaria, la norma prevede la possibilità di espropriazione anche parziale di un brevetto limitatamente al diritto d’uso per i bisogni dello Stato per ragioni militari o di altra necessità, tra cui senza dubbio quella di sanità pubblica”.
Per concludere, siamo in un punto fermo, schiacciati da giochi di potere e incautamente nelle mani delle Multinazionali che esercitano un terribile ricatto, “lasciateci fare” in cambio di vaccini, col rischio di disastri umanitari soprattutto nei Paesi a basso reddito dove a metà gennaio solo 25 persone erano state vaccinate (parole di Tedros Addhanom direttore generale OMS), non ci resta che pressare i nostri Governi e l’Unione europea perché si attivino al massimo livello.
Per questo ricordiamoci di firmare la petizione ICE noprofitonpandemic
stopttipud@gmail.com