Il Zentrum era, insieme a quello socialdemocratico, il partito più vecchio nell’agone politico tedesco. Nato per tutelare i cattolici dopo la fondazione del Reich nel 1870, ebbe la sua ragion d’essere prima in una netta contrapposizione al Cancelliere di ferro Otto von Bismarck e in seguito nel tentare di fare da argine proprio ai socialdemocratici.

Otto von Bismarck

Con la fine della prima guerra mondiale fece cartello insieme all’SPD e ai liberali di sinistra per sostenere e promuovere la nuova costituzione di Weimar oltre a preservarla. I problemi che si riversarono con la crisi del ’29 sulla Germania però divaricarono le strade della coalizione di Weimar.

Nel periodo precedente all’ascesa di Hitler il problema più importante per il Zentrum era la trattativa per la stipula del concordato tra la Santa Sede e il Reich. Di mezzo c’erano questioni rilevanti come la Kirchensteuer, le associazioni cattoliche e l’insegnamento della religione nelle scuole.

Firma del Concordato tra la Santa Sede e il Reich. Seduti da sinistra Ludwig Kaas (già segretario del Zentrum) e Franz von Papen. Seduto al centro il cardinale (e futuro papa PIO XII) Eugenio Pacelli

La Chiesa Cattolica aveva un grande ascendente su questo partito, ma il suo interesse era solo strumentare, atto a raggiungere il proprio scopo, la firma del concordato. Una volta ottenuto l’assicurazione da parte dei nazisti che l’accordo si sarebbe trovato, soprattutto per i buoni uffici di von Papen, si disinteressò completamente del Zentrum e del suo destino.

Franz von Papen

I principali esponenti cattolici cercarono di mediare con la dirigenza nazista l’impianto della legge sui pieni poteri, ma ottennero solo vaghe rassicurazioni verbali. Pur vedendo che le promesse di Hitler erano carta straccia votarono comunque la legge.

In breve il Zentrum venne sciolto e così tutto ciò che gli gravitava attorno. Anche in questo caso, come per i socialdemocratici e i comunisti, la resa fu totale e senza opposizione alcuna. Pur arrendendosi senza lottare, una parte dei deputati e dei dirigenti del partito finì assassinata nei campi di concentramento o espatriò per salvarsi.