Non è solo la Carnia dell’Alto But a soffrire l’aggressività senza scrupoli della SIOT (Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino). Le ultraventennali problematiche causate dall’insediamento SIOT a San Dorligo della Valle – Dolina si sono ampliate e promettono il peggio, in seguito alla prospettiva di ulteriori ampliamenti, incalzanti e dolorosi. Per gli abitanti del Carso i problemi già denunciati potrebbero acuirsi ulteriormente. La Società SIOT, con abilità e una certa spregiudicatezza, procede e l’Assessore regionale sembra cercare vie di composizione con parole tranquillizzanti, tra l’amarezza della popolazione che, come nell’Alto BUT, vorrebbe fosse preservato il territorio e difeso l’ambiente.

Quali sono state le tappe della “aggressione” SIOT nella zona San Dorligo della Valle-Dolina?

La cronistoria delle tappe percorse dalla SIOT può sembrare noiosa, ma è illuminante. La comunicazione del programma della SIOT di costruire un impianto di co-produzione di energia elettrica e termica da fonti fossili, all’interno del locale parco serbatoi e in altri punti lungo il percorso dell’oleodotto tra medio Friuli e Carnia, viene inoltrato dalla Regione a varie Amministrazioni (compreso il Comune di cui parliamo) nel settembre del 2019. Il termine, utile a capire la scelta dei soggetti interessati, viene prima sospeso e poi rideterminato, per arrivare poi alla data del 17/02/2022.

Il 24 marzo 2022 la SIOT presenta il progetto tramite stampa con un però … Non tiene conto del parere negativo espresso dal Comune il 7 marzo del 2022, comunicazione inviata dal Comune, a Regione, Arpa e Asugi e motivata dai “problemi connessi alle ultraventennali emissioni odorigene provocate dalla SIOT”, per la parte di impianti già esistenti.

Il 25 marzo 2022, la Regione FVG emette un decreto di approvazione del progetto SIOT. Giustificazione: “… la nota con la quale il Comune ha espresso il dissenso è da intendersi riferito a questioni che non costituiscono oggetto della conferenza …”, progetto autorizzato! Con una piccola perla, “… il Presidente della SIOT non ha ritenuto di dare, con alcun mezzo, diretta informazione al Comune … per le restrizioni dovute alla pandemia …”. Scusate il virgolettato, tutto tratto dalla Mozione votata in Consiglio Comunale il 29/09/2022, mozione che ricostruisce le tappe della vicenda.

Quali sono state le argomentazioni del Comune per il rifiuto del progetto?

Certamente San Dorligo della Valle-Dolina non aveva a suo tempo misurato con accortezza la gravità delle ricadute di un progetto di questo genere, ma le nostre legislazioni democratiche non escludono i ripensamenti su progetti che hanno prodotto delle ricadute sull’ambiente e sui cittadini.

Nella mozione del 29 settembre 2022 il Consiglio comunale ha chiesto innanzitutto alla Regione una “proroga straordinaria del termine entro il quale sia concesso al Comune di esprimere le proprie determinazioni circa il corrente progetto SIOT per l’impianto di cogenerazione”. Inoltre si richiede un incontro formale del Consiglio Comunale con la SIOT alla presenza dell’ARPA, nel timore che questo ampliamento porti ad un “inquinamento aggiuntivo” del territorio. E questo anche in considerazione della relazione dell’Agenzia per l’energia del Friuli Venezia Giulia. Una terza richiesta riguarda le “molestie olfattive” esistenti legate ai depositi di oli minerali nel territorio comunale.

Qual è il rilancio della SIOT?

Inutile dire che la SIOT rilancia con cifre iperboliche e progetti sempre più grandiosi. Il general manager del gruppo Tal, di cui fa parte la SIOT, promette 100 milioni di euro entro il 2024, di cui 58 milioni verranno dedicati alla parte italiana dell’oleodotto transalpino di cui parliamo, gloriandosi di tanta generosità e dimenticando quali sono le spese effettive di questo piano, i ritorni di denaro sulla società e l’esistenza o meno di un’operazione di finanziarizzazione legata al progetto. Negli ultimi articoli apparsi sulla stampa, parla anche del ruolo centrale nell’ambito della gestione energetica, che però non prevede certo strutture a basso impatto sul territorio.

Quali conclusioni?

Come già detto nei precedenti articoli riguardanti SIOT e l’Alto But, il nostro sostegno all’invasività del progetto SIOT su tutta la Regione FVG, è una battaglia per la tutela delle persone, dell’ambiente. Le grandi opere devono prospettarci un’unica finalità: il rispetto del territorio e la salute degli abitanti. Invece, possiamo ancora una volta constatare che, in questi tempi di liberismo sfrenato, le multinazionali non si dedicano certamente alla beneficenza.

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Fonti

  • Testo della Mozione del Comune di San Dorligo della Valle – Dolina, 29/9/2022
  • Lo spettro del metano minaccia il più grande lago naturale del FVG, Veronica Rossi, da Altraeconomia, 8 giugno del 2022
  • Impianto SIOT, confronto in Regione con Sindaci e portatori di interesse, da Redazione Studio nord news, 1dicembre 2022
  • SIOT investe 30 milioni a Trieste – L’oleodotto sarà più efficiente”, il Piccolo