Nel Summit sulla Salute Globale, riunito a Roma il 21 maggio scorso, presieduto da Mario Draghi e Ursula Von der Leyen, si è concordato un documento improntato a incertezze, ambiguità, egoismi, vista la pretesa di estendere le vaccinazioni senza modificare le regole del commercio, senza limitare i monopoli delle case farmaceutiche e senza pronunciarsi su conclusioni bene orientate verso la tutela dei diritti globali in campo sanitario, proprio mentre qualche giorno prima il Parlamento europeo sorprendentemente si esprimeva a maggioranza in modo più netto e deciso.
Perché parliamo di incertezze ed egoismi?
Nel documento conclusivo del Global Health Summit la moratoria temporanea sui brevetti dei vaccini anti Covid 19 non viene nemmeno citata: è stata, infatti, totalmente ignorata la richiesta avanzata fin dallo scorso ottobre da parte di India e Sudafrica, sostenuti da oltre 100 Paesi, con l’appoggio sia della società civile, sia di centinaia di organizzazioni e personalità a livello mondiale! “Abbiamo la netta impressione che le nazioni ricche si siano chiuse nel proprio egoismo, senza nemmeno considerare che in tal modo mettono a rischio anche la salute dei propri cittadini.”, ha dichiarato Vittorio Agnoletto, coordinatore italiano della Campagna europea -Right2Cure#NoprofitOnPandemic.
Quale posizione ha espresso il Parlamento europeo sulla proprietà dei vaccini con una votazione?
Mercoledì 19 maggio, è passato a sorpresa a Bruxelles un emendamento della Gue (Sinistra europea) che invitava la Ue a «sostenere l’iniziativa presentata da India e Sudafrica al Wto (Organizzazione Mondiale per il Commercio) per la sospensione temporanea dei diritti di proprietà intellettuale sui vaccini, le attrezzature e le terapie per far fronte al Covid-19..
IL RISULTATO del voto sulla prima proposta non è certamente immediatamente vincolante, ma intanto ci sono stati 293 voti a favore (con il gruppo Gue hanno votato S&D e Verdi), 284 contrari e 119 astensioni.
Pd e M5s si sono espressi a favore, Fratelli d’Italia e Forza Italia contro, la Lega si è astenuta. Con una maggioranza molto più ampia (468 a favore) è passata anche la proposta di garantire un «accesso equo, tempestivo e a prezzi contenuti al vaccino per i paesi in via di sviluppo, in particolare per quanti appartengono a gruppi vulnerabili e ad alto rischio, come i malati di Aids. L’Europarlamento chiede a Big Pharma di «condividere le proprie conoscenze e i propri dati» seguendo le indicazioni dell’Oms, una scelta di civiltà che si allinea con le ultime dichiarazioni di Biden (USA) e di Macron (Francia).
Come mai, invece, riteniamo inefficaci e prive di coraggio, le misure adottate dal Summit sulla Salute Globale del giorno 21 maggio?
Ci appaiono decisamente inadeguati e generici gli annunci dell’impegno ad aumentare la produzione dei vaccini e le donazioni verso il sud del mondo, verso quei paesi poveri e in via di sviluppo dove è stato vaccinato soltanto lo 0,3% delle popolazioni, e dove la pandemia sta esplodendo. Anche l’annuncio di aumentare la pressione sulle aziende farmaceutiche per ottenere qualche licenza volontaria in più, e non la sospensione della proprietà intellettuale, risulta una proposta inadeguata e soprattutto mossa da “una logica inaccettabile:” sostituire la giustizia e i diritti universali, come quello alla salute, con l’elemosina”, come afferma Vittorio Agnoletto.
E di quale tenore sono le dichiarazioni del nostro Presidente del Consiglio Draghi? Ci sarà una prossima occasione per atti politici e concreti?
Certamente prendiamo atto che Draghi ha affrontato il problema nel Summit di Roma. “Probabilmente avremo bisogno di più cicli di vaccinazione in futuro, e aumentare la produzione è essenziale – ha specificato – Una proposta è quindi quella di introdurre una sospensione dei brevetti sui vaccini Covid-19″.
“L’Italia è aperta a questa idea, in modo mirato, limitato nel tempo e che non metta a repentaglio l’incentivo ad innovare per le aziende farmaceutiche – ha poi sottolineato – Ma questa proposta non garantisce che i paesi a basso reddito siano effettivamente in grado di produrre i propri vaccini”. Quindi, ha continuato, “dobbiamo sostenerli finanziariamente e con competenze specializzate”. “L’Italia accoglie con favore l’iniziativa della Commissione Europea volta a produrre vaccini e prodotti sanitari nei paesi a basso e medio reddito – ha concluso – Vogliamo coinvolgere le nostre aziende farmaceutiche e i nostri centri di ricerca per sostenere la produzione, in particolare in Africa”, da ilfattoquotidiano del 21/05/2021.
Noi, osservatori della quella questione, pensiamo che le aperture di Draghi verso una moratoria temporanea dei brevetti, per essere credibili, meritino una serie di atti politici concreti ben definiti che dimostrino, da parte del Governo italiano, un definitivo superamento di scelte attendiste e non comportino fondi a sostegno di quelle aziende che sono state già sostenute con fondi pubblici e uso di laboratori altrettanto pubblici.
Ricordiamo le prossime scadenze e ci chiediamo quale posizione sosterrà il Governo italiano sia nel Consiglio Europeo del 24-25 maggio, sia nel prossimo consiglio TRIPs del Wto (Organizzazione Mondiale del Commercio) il 7 e 8 giugno. E, scusate tanto, ma non mi accetto le affermazioni di Draghi quando segnala i problemi di disparità tra i diversi Stati dicendo che “non solo sono inaccettabili ma sono anche una minaccia”. Secondo il premier, infatti, “finché il virus continua a circolare liberamente in tutto il mondo, può mutare pericolosamente e compromettere persino la campagna di vaccinazione di maggior successo”. Ma si aiutano i Paesi in difficoltà solo per proteggerci da un’ulteriore “minaccia”?
Global Health Summit, Draghi: “Disparità tra Paesi in somministrazione vaccini inaccettabili e pericolose. Ho proposto sospensione brevetti”, il fatto quotidiano, 21 maggio 2021
Stop ai brevetti, l’Europa è divisa e prende tempo, il manifesto, 22 maggio 2022
Il presidente del Consiglio al Global health summit: cooperazione cruciale. Von der Leyen: a Roma diciamo no al nazionalismo sanitario, 21 maggio 2021
FIRMATE
la Petizione dei Cittadini europei noprofitonpandemic,
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