Ritorniamo sull’argomento OGM (Organismi geneticamente modificati) ed Ntb (New Breeding techniques) per l’interesse dimostrato da voi lettori e per alcune novità sulla questione. Innanzitutto vi rammentiamo i danni causati dagli Ogm, procedendo poi a soffermarci sugli Ntb, incredibilmente sdoganati da qualsiasi controllo da un doc. di lavoro della Commissione europea del 29 aprile 2021, dove si sostengono incautamente i profitti delle lobby, non i diritti dei cittadini e dell’ambiente.
Di quali rischi si parla con l’uso di OGM (Organismi geneticamente modificati)?
Come abbiamo già segnalato, i cibi derivati da coltivazioni OGM nascondono rischi pure per la salute dell’uomo, anche se non è possibile parlare di danni certi, ma solo di rischi potenziali, come ci ha spiegato più volte con onestà il prof. Gianni Tamino.
Ogni volta che si ingerisce un prodotto alimentare transgenico, questo può provocare allergie o intossicazioni, che forse non vediamo immediatamente, ma che possono produrre effetti a distanza di tempo. Per identificare i geni introdotti negli organismi transgenici e renderli riconoscibili, si inserisce come marcatore un fattore di resistenza agli antibiotici.
E’ il caso, ad esempio, della patata “Amflora” della BASF (Bayer-Monsanto), patata autorizzata dalla Commissione Europea per usi industriali, ma con sottoprodotti impiegabili come mangimi. Questa patata transgenica contiene fattori di resistenza a ben due antibiotici, kanamicina e neomicina, ancora utilizzati in medicina umana. Per queste ragioni l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Agenzia europea per i farmaci erano contrarie all’autorizzazione. Fortunatamente in data 13 dicembre 2013 il Tribunale dell’Unione europea ha annullato l’autorizzazione concessa dalla Commissione Europea.
Un ulteriore e rilevante problema è posto, come già detto, dall’impiego dei diserbanti associati agli OGM, soprattutto il glifosato, pubblicizzato come quasi innocuo perché rapidamente metabolizzato, ma già nel 1999 riconosciuto responsabile di un aumento di linfomi non Hodgkin correlati all’uso di glifosato e agli effetti dei suoi metaboliti (Hardell ed. Eriksson, rivista Cancer). Più recentemente, nel marzo 2015, l’Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro (IARC) ha classificato il glifosato come probabile cancerogeno per l’uomo.
E’ stato dimostrato che le piante coltivate con metodi biologici o tradizionali, di solito, non contengono residui di glifosato o del suo metabolita AMPA, mentre soia e mais OGM ne hanno significative quantità e, nelle aree dove si coltivano OGM, come l’Argentina, si sono verificati aumenti significativi di malattie, mortalità e cancro, per cui uno studio del 2017 (Vazquez M. A. et al.) conclude:” si è rilevato un alto inquinamento da glifosato in associazione con l’aumento delle frequenze del cancro”.
Ma il rischio potenzialmente più rilevante dell’utilizzo di OGM è dato dal fatto che i geni esogeni, inseriti in modo casuale, possono determinare un’instabilità genica, in grado di modificare l’espressione dei geni. Una conferma a tale ipotesi viene da uno studio australiano che indica come piante non contenenti allergeni possano provocare allergie dopo la transgenesi (Prescott).
Quali sorprese in Europa con i nuovi Ogm? E come vengono presentati?
Il 29 aprile 2021 la Commissione europea, ecco l’ultima sorpresa, ha presentato uno documento di lavoro, non proprio un atto ufficiale, sostenuto dal Vicepresid. Frans Timermans con l’intenzione di dare il via libera a tutti i prodotti geneticamente modificati con tecniche di mutagenesi e cisgenesi, gli Ntb, senza bisogno di alcun controllo perché sono ritenuti dalla Commissione parenti stretti degli OGM.
Ricordiamo che mutagenesi mirata e cisgenesi rappresentano un’evoluzione rispetto alla vecchia tecnica della transgenesi (ovvero il trasferimento di geni da un organismo all’altro) usata già con gli Ogm. Consistono nella modifica dei tratti genetici dell’organismo vegetale o animale considerato. In tal modo si può rendere l’organismo più resistente alle malattie o alle intemperie atmosferiche, modificarne il valore nutrizionale, soprattutto per le piante e addirittura eliminare tossine e allergeni. Ricordiamo però che non è corretto, per ognuna di queste modifiche, evitare i dovuti protocolli di identificazione e distinzione, così come previsto dal documento della Commissione.
Quali danni e chi ci guadagna?
Il fatto che le Ntb non siano tenuti a rispettare i protocolli richiesti agli Ogm darebbe di fatto il via libera a nuovi Ogm e questa loro introduzione senza controllo impedirebbe sia di tracciare gli OGM nella filiera alimentare, sia di evitare le contaminazioni delle produzioni nel biologico.
In un dibattito organizzato in Commissione Sicurezza alimentare del Parlamento europeo, Michael Antoniou, professore della King’s College di Londra ed esperto di genetica molecolare, ha espresso le principali opposizioni a queste nuove tecnologie con richiamo esplicito alla sentenza della Corte di giustizia europea del 2018 che ne chiede l’inserimento nella legislazione europea sugli Ogm.
Secondo il prof. Antoniou, trattandosi di modifiche genetiche, non si ha un vero e proprio controllo sugli effetti imprevisti sortiti dalla mutazione. Le piante, per esempio, potrebbero sviluppare nuovi allergeni e tossine, oppure privarsi di valore nutrizionale, potrebbero evidenziarsi alcuni preoccupanti effetti sulla salute umana, come lesioni renali e al fegato, nonché al sistema digestivo e immunitario.
Secondo i suoi critici, l’impatto negativo delle coltivazioni con le nuove tecniche genomiche si riverserebbe anche sull’ambiente e sull’ecosistema, a causa soprattutto dell’invasività dei raccolti resistenti alle intemperie atmosferiche. Interazioni tra le piante geneticamente modificate e quelle coltivate naturalmente, insieme agli effetti sui processi biochimici dei terreni di coltura.
La Commissione europea con questo documento diventa quasi sottobanco il braccio esecutivo della lobby industriale dell’agrobussiness che può ancora evadere controlli su questi Ogm di nuova generazione con il risultato già evidente, dopo questi annunci, di vedere aumentare il valore dei brevetti che li coprono sui mercati finanziari. Sul fronte del profitto vengono sacrificati pertanto salute, ambiente, agroalimentare e il principio di precauzione, tutela per i cittadini, viene sostituto da quello dell’innovazione, costi quel che costi.
stopttipud@gmail.com
Fonti
- Materiali forniti dal prof. Gianni Tamino, biologo, ex europarlamentare
- Antonio Onorati, Le lobby OGM manipolano l’Europa, il manifesto, 17 giugno 2021
- Maria Grazia Mammuccini, presidente Federbio, il manifesto, 17 giugno 2021
- Alessio Pisanò, da Agronotizie, Mutagenesi mirata e cisgenesi, ecco gli Ogm di nuova generazione, 18 apr. 2021