Un pranzo apparecchiato con cibo Ogm, coltivato con pesticidi e carne trattata con antibiotici ed interferenti endocrini potrebbe diventare la nostra drammatica quotidianità se verranno firmati i tre più importanti Trattati di libero commercio, il TTIP (UE-USA), il Ceta (UE-Canada), il Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay), senza principio di precauzione, con l’abbandono della difesa della salute, dell’agroalimentare, dell’ambiente. E l’Unione europea sembra incerta e ondivaga su questi temi mentre le Multinazionali del settore premono per scardinare le regole.
Quale minaccia da parte dei Trattati sull’agroalimentare?
Il TTIP prevederebbe il via libera a 58 principi attivi che riguardano il 60% dell’import europeo dagli Stati Uniti e parallelamente l’ingresso in UE di 80 nuovi pesticidi, con il CETA si vuole introdurre grano a basso costo trattato con glifosato usato come essiccante in quella fascia climatica, con il Mercosur (Trattato tra l’Unione europea e quattro Paesi dell’ America Latina), si tenta di far entrare in UE prodotti trattati con ogni tipo di sostanze tossiche. Ricordiamo a questo proposito che il Brasile, Paese capofila del Mercosur, acquista l’80% dei pesticidi prodotti a livello mondiale, di cui il 72% altamente pericolosi, 50 pesticidi usati nel Paese non sono consentiti in UE, 700 persone morte ogni anno appunto in Brasile per contatto diretto con le sostanze usate.
Chi esercita pressioni per ratificare i nostri tre Trattati?
Strategia di pressione articolata e pressante dei colossi dell’agrochimica Bayer Monsanto, Basf e Syngenta con attività di lobbying sulle Istituzioni europee; da una parte la Commissione europea promette il green deal, dall’altra sta aprendo negoziati con l’agrochimica. Le Multinazionali chiedono, per il cibo di importazione, una tolleranza sui pesticidi. Secondo loro l’Ue, mettendo al bando 58 principi attivi, avrebbe creato una distorsione di mercato per il flusso di importazioni dagli USA pari a 70 miliardi di euro (dati 2016, secondo il CEO, Corporate Europe Observatory, una Ong con sede a Brux). Anche sul Ceta posizioni morbide da parte della Commissione e per il Mercosur ci si dimentica delle politiche autoritarie ed ecologicamente insostenibili di Bolsonaro, oltre al rischio di entrare in contatto con sostanze cancerogene, mutagene ed interferenti endocrini.
Alla luce di quanto detto si rischia, colmo dei colmi, un doppio standard fra produzioni europee, sottoposte a procedure di controllo più rigorose e cibo di importazione arricchito con mix di sostanze nocive. Per non parlare della mancata tutela dei diritti umani e di quelli del lavoro in Paesi dagli standard inadeguati, cui noi europei diamo copertura.
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